Per il ponte dell’8 dicembre sono stato a Pienza, scegliendo quasi a caso il B&B dove trascorrere le 3 notti.
Tuttavia, per quanto casuale e frettolosa, durante la scelta non ho potuto non consultare Trip Advisor per farmi una mezza idea della struttura, visto che il sito non è questo granché. Ho trovato una manciata (cinque, per l’esattezza) di commenti, tutti positivi. E va bene, prenotiamo, telefonicamente e molto cordialmente.
Arrivato al B&B trovo un libro degli ospiti (guestbook, per gli affezionati anglofoni) ricco di commenti, tutti davvero positivi e internazionali; il primo datato addirittura 2006.
Alché decido che lascerò alla proprietaria un paio di consigli “duepuntozero”.
Nell’ordine:
- rifai (o fai rifare) il sito con tutti gli ammenicoli duepuntozero per sharare, likare, twittare e commentare. E qualche foto in più;
- fatti mandare la decals di Foursquare da appiccicare sull’uscio (come si chiama qui la porta);
- censisciti su Foursquare e promuovi dei deals per i tuoi ospiti che fanno il check-in (magari in accordo incrociato con uno dei mille negozi di formaggi, vini, cuoio e vattelappesca);
- metti il Wi-Fi libero per i tuoi ospiti (a Pienza prende bene TIM, tutto il resto è ko);
- metti un piccì a fianco del guestbook con il browser già aperto su tripadvisor.it
- lasciamo stare la fanpage, cominciamo dai punti qui sopra
Poca spesa e tanta resa. E anche se sappiamo bene che tutte le superpippesocialduepuntozero non servono a questi B&B per riempirsi (qui la domanda è superiore all’offerta), almeno diciamogli che il loro guestbook è poco social. Anzi, non lo è per niente.
Per i curiosi, sono stato qui.
La foto è del libro degli ospiti, dove ho lasciato il mio commento, mentre questo è quello lasciato su Trip Advisor.