La presenza su Instagram di banche italiane si conta in qualche decina. Personalmente ne ho trovate 29 (ma è facile che me ne sia persa qualcuna – sentitevi liberi di segnalarla nei commenti al post).
Di questo sparuto gruppo una buona fetta – almeno una decina – è costituita da banche minori. I big player ci sono, ma mancano all’appello alcuni che ci si aspetta invece di trovare, non fosse altro per il loro posizionamento di banca online (WeBank, ING Direct, Banca Sella, Hello bank!). Esiste poi una miriade di piccoli istituti con account più o meno vivi, taluni apparentemente senza una strategia ben precisa. Per carità, ben venga l’attivazione dell’account in ottica di brand protection (apriamo l’account prima che lo faccia qualcun altro con il nostro nome) ma poi qualcosa bisogna farsene.
Alla data del 31 maggio 2017 le 29 banche individuate si spartiscono un paniere di oltre 24.000 utenti. Le fette principali appartengono a UBI Banca (18,44%), Banca Mediolanum (14,52%) e BNL Cultura (12,55%), che da sole raccolgono oltre il 45% della follower base.
BANCHE SU INSTAGRAM: LA TOP 10
Un po’ perché le TOP10 vanno sempre forte, un po’ perché troppe informazioni in un grafico lo rendono illeggibile, isoliamo i primi dieci account e osserviamo il trend di crescita dei follower sul periodo 1 gennaio – 31 maggio 2017.
Impossibile non notare lo strappo delle prime tre banche, in particolare BNL che sul periodo raddoppia la base follower grazie al concorso fotografico #architettureversoilcielo; UBI Banca e Banca Mediolanum segnano invece una crescita più contenuta, la prima grazie alla sponsorizzazione della 1000Miglia come Trophy Sponsor, la seconda tramite l’iniziativa #StorieDalGiro.
Ma sappiamo tutti che ciò che conta non è tanto il numero di follower (anche se, dovendo scegliere, preferisco essere nella parte alta della classifica) bensì quanto l’account sia in grado di ingaggiare gli utenti. E allora, mantenendo il filtro sui primi 10, si conferma la presenza dei 3 player di cui sopra ma con un’inversione di posto dei primi due.
Più in generale i numeri delle interazioni raccolte dai top 3 beneficiano sensibilmente delle iniziative attivate nel periodo osservato: il gap rispetto al resto della lista è notevole. E di fatto basta osservare come sono distribuite nel tempo per comprendere a pieno il fenomeno.
E’ curioso notare come le interazioni registrate da UBI Banca e BNL si concentrino in uno/due giorni, a differenza di Banca Mediolanum che distribuisce l’engagement su un periodo nettamente più lungo; ciò è semplicemente riconducibile alla durata nel tempo delle iniziative di riferimento.
Questa è una sintesi di un report più corposo al cui interno si trovano ulteriori metriche e il dettaglio dei singoli post con relativi numeri. Puoi scaricarlo direttamente qui (8Mb).
A lato segnalo alcuni profili curiosi:
Ing Direct: no, non è l’account della banca.
Poste Italiane: idem come sopra, con un contenuto decisamente distante dall’istituzione (però hanno un account Pinterest. Per dire, eh).
Intesa SanPaolo: account zombie con solo 3 contenuti datati 3 novembre 2016. L’account “tenuto bene” @bancaintesa fa riferimento alla banca serba.
disclaimer: nella vita di tutti i giorni lavoro in un primario istituto bancario che, nell’analisi qui riportata, si colloca nelle prime posizioni sia per numero di follower che per numero di interazioni sul periodo considerato. L’intento in questo post non vuole essere autocelebrativo bensì di effettuare un’osservazione oggettiva dello scenario. Se per qualsiasi motivo credi che la mia oggettività sia imperfetta ti prego di segnalarmelo qui; sarò felice di editare il post.